Quando a creare un sito è un webmaster, spesso, viene data priorità alla grafica piuttosto che alla programmazione dimenticando l'importanza della SEO. Ancora oggi troviamo numerosi siti che contengono i più comuni errori in merito alle regole della Search Engine Optimization e che non dovrebbero davvero più esistere.
Questa considerazione viene fatta sopratutto in funzione dei frequenti aggiornamenti degli algoritmi e delle penalizzazioni inflitte da Google.
Ma quali sono questi terribili errori?
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la ripetizione di una keywords per tentare di manipolare e acquisire posizionamento nel motore di ricerca. Bè alla lunga non premia, perchè se prima Google verrà colpito dalla pagina, subito dopo manderà la pagina negli ultimi risultati.
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un link interrotto o non funzionante che quindi non porta alla destinazione corretta: risulta antipatico per l'utente e di conseguenza Google lo ritiene poco interessante e poco credibile per cui anche la reputazione on line ne risente
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i testi copiati da un altro sito vengono penalizzati dal motore di ricerca arrivando a declassare completamente il sito, poichè risulta una pratica illegale
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i contenuti duplicati all'interno dello stesso sito: più spesso visibili negli ecommerce in cui si trovano molte schede prodotto che presentano le medesime caratteristiche descrittive. Oppure Tag title che si ripetono, sono l'errore più grave e più comune perchè i CMS utilizzati creano automaticamente gli URL clonando titoli dei prodotti nella stessa categoria, ad esempio. In questo caso si interviene utilizzando un codice di reindirizzamento (301) alle pagine meno interessanti rispetto a quella di principale interesse
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le pagine non ottimizzate correttamente per l'argomento che trattano: è utile inserire keywords che interessino l'utente e non solo keywords che descrivono il prodotto o servizio di riferimento, per cui risulta indispensabile utilizzare le long tail per rispondere, di fatto, ad una ricerca precisa dell'utente.
Questi sono solo i più comuni errori SEO e senza dimenticare che a questi, si aggiungono esperienze di navigazione complicate per l'utente e il tutto fa si che il sito risulti davvero poco interessante agli occhi di chi lo naviga e di conseguenza agli occhi del motore di ricerca che lo classifica in modo negativo.